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Liquidi fluorescenti

Una scatola in mogano contiene un telaio su cui sono posizionate 10 provette contenenti liquidi diversi. Le sostanze hanno nomi come Flourescin, Eosin, Karmaline, Saframin, Phloxin, Magdala rot, Chlorophille, Aesculin, Umbellifron, Rosanilin. L'eosina è un colorante di contrasto dell'ematossilina, utilizzato in istologia per effettuare la colorazione del citoplasma. L'eosina è chimicamente una tetrabromofluoresceina, mentre la safranina (da safron=zafferano) è un colorante sintetico derivato dalla fenazina che tinge dal rosso al viola. Alcuni liquidi sono quindi fluorescenti, altri semplicemente colorati. Le ampolle fluorescenti si esponevano alla luce diretta del sole o a quella emessa da una lampada al magnesio e poi si portava velocemente la scatola in un luogo buio. Alcune provette emettevano luce di diversi colori in base alle differenti sostanze fosforescenti in essi contenuti. Il fenomeno della fosforescenza si spiega con l'eccitamento subito dagli atomi nell'assorbire l'energia incidente e al suo rilascio più o meno veloce nel tempo attraverso l'emissione di luce. La fosforescenza si distingue dalla fluorescenza perché in quest'ultima l'effetto è immediato e si interrompe appena viene interrotta la fonte di energia, mentre nella fosforescenza l'effetto continua anche dopo.

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