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Apparecchio per la composizione dei moti

Il dispositivo sperimentale, descritto nel Settecento da Jean-Antoine Nollet nelle Leçons de physique expérimentale, permette di mostrare gli effetti della composizione di un moto orizzontale e di uno verticale.
Su una tavola verticale di legno di forma quadrata sono disposte nella parte superiore due guide orizzontali formate da una coppia di fili metallici. Un piccolo carrello di acciaio può essere trascinato orizzontalmente lungo le guide tramite una funicella munita di peso collegata a una puleggia fissa posta sulla sinistra del binario. Una seconda funicella, fissata alle estremità a due pesetti uguali la cui somma è pari al peso posto a sinistra, passa su una puleggia solidale con il carrello ed attraverso una terza puleggia fissa posta sul lato destro del binario.Il dispositivo così concepito determina un sistema di forze uguali poste a novanta gradi fra loro; ciò è reso possibile dalla presenza della carrucola mobile solidale con il carrello che, di fatto, raddoppia la forza verticale esercitata dal peso posto sulla destra rendendola uguale in modulo alla forza orizzontale applicata a sinistra.
Rilasciando il carrello, lo spostamento della puleggia ad esso solidale provoca l'innalzamento del peso lungo la diagonale. Viene così evidenziato che il risultato della composizione di due moti tra loro ortogonali è una traiettoria diagonale.

Approfondimento

Fu uno dei fisici sperimentali e dei dimostratori più abili del Settecento. Il suo contributo alla diffusione della fisica sperimentale fu notevolissimo e i suoi trattati, fra i quali ricordiamo le Leçons de physique, pubblicate in sei volumi fra il 1743 e il 1748 e spesso ristampate, e L'art des expériences, pubblicato nel 1770, godettero di enorme popolarità. Importante fu pure la sua opera nel campo dell'elettricità: inventò i primi elettroscopi, fece conoscere in Francia la bottiglia di Leida, di cui realizzò una versione "asciutta", e ipotizzò che i fuochi di Sant'Elmo e i fulmini fossero dovuti a cariche elettriche. Si deve a lui l'invenzione di numerosissimi strumenti utilizzati a scopo didattico. 

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