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Ossidiana

L’ossidiana è una roccia magmatica effusiva che si forma per il rapido raffreddamento di magma acido, fluido e povero di elementi volatili. E’ costituita essenzialmente da vetro vulcanico, composto per il 75% da biossido di silicio, a cui sono associati ossidi di ferro e altri minerali. Si presenta di colore nero lucido, con evidente frattura concoide. La tessitura è vetrosa con rari microfenocristalli e abbondante pulviscolo opaco sparso in zone concentriche. La struttura è massiccia con presenza, talora, di fratture latenti concentriche. Si trova come crosta di lave basaltiche o come frammenti gettati in aria da vulcani esplosivi, talvolta con aspetto di filamenti definiti"capelli di Pelè". L’ossidiana è molto frequente in colate laviche recenti, soprattutto in vulcani acidi come quelli del Giappone o di Giava; in Italia affioramenti sono comuni all'isola di Lipari e all'Etna. L’ossidiana era molto utilizzata nell'antichità per la fabbricazione di strumenti taglienti; è stata una delle merci che ha animato il commercio del Mediterraneo e sostenuto la vita economica dei luoghi di estrazione, come la Sardegna, Lipari o Pantelleria, nel periodo preistorico.

Curiosità
Attualmente le ossidiane hanno impiego industriale come materia prima per la "lana di roccia". Il nome ha origine latina: Plinio la chiamò lapis obsianus o obsidianus in onore di un certo Obsius o Obsidius, che citò la pietra per primo in alcune zone dell'Etiopia.

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