Molare di Anancus
L’anancus, comunemente denominato mastodonte D’Avernia, è un proboscidato estinto della famiglia degli Anancidae, vissuto tra la fine del Miocene e l’inizio del Pliocene, 1,5 milioni di anni fa in Europa, Africa e Asia.
Il reperto in questione è un molare inferiore sinistro incompleto di Anancus arvernensis, rinvenuto in Valdarno inferiore, risalente al Pliocene. Si conoscono molte specie di anancus, tra le quali il Mastodonte d'Arvernia (Anancus arvernensis) è la più nota, caratteristica dei depositi Pliocenici di Francia e Italia. L'aspetto di questo animale richiamava moltissimo quello degli odierni elefanti, coi quali però è imparentato solo alla lontana. L'ananco, infatti, fa parte di quel gruppo di proboscidati noti come mastodonti, caratterizzati da una dentatura particolare, più primitiva di quella degli attuali elefanti e dei mammut: la principale caratteristica di tali pachidermi risiedeva nei tipici denti tubercolati, con cuspidi "a mammella" (da cui il nome Mastodonte); gli Elefanti veri e propri sono invece dotati di denti dalle ampie superfici trituranti, interessate da sottili creste trasversali di smalto.
A differenza della maggior parte dei suoi parenti stretti, l'ananco possedeva solo le zanne superiori, lunghissime (fino a 4 metri) e diritte, da cui deriva proprio il nome greco anancus ossia “senza curve”.
Il proboscidato stesso era imponente e con un'altezza di circa tre metri rivaleggiava con l'odierno elefante indiano. Il suo habitat era tipicamente forestale e probabilmente branchi di questi animali vagavano per le foreste cibandosi delle tenere foglie degli alberi. La specie si estinse nel Pleistocene, quando l’habitat forestale si ridusse progressivamente in favore delle praterie, inadatte a ospitare animali come questo.
Curiosità:
Abbondanti resti fossili di Anancus Arvernensis sono stati ritrovati a Solbrito, in provincia di Asti.