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Puzzola

La Puzzola ha un corpo slanciato ed affusolato, con zampe plantigrade pentadattile corte e tozze che consentono grande velocità ed agilità. Possiede una testa di dimensioni relativamente grandi e di forma arrotondata, con la mandibola saldata al resto del cranio, il che favorisce una presa più resistente durante il morso della preda. Il suo pelo bruno si presenta folto e sericeo d’inverno, ispido e rado d’estate; la testa, il ventre, le zampe e la coda sono più scure, quasi nere, mentre orecchie, muso e guance sono color crema con macchie bianche a formare, dopo i tre mesi di vita, la caratteristica maschera fulvo-biancastra intorno ad occhi e bocca. Ha anche un folto sottopelo color crema visibile soprattutto sui fianchi. Un esemplare adulto in genere misura 40-60 cm di lunghezza; la coda misura circa 20 cm. È dotata di ghiandole anali sottocaudali con il cui getto spruzza un liquido oleoso dall’odore forte e sgradevole, che si estende fino a 3 metri, prodotto quando è eccitata o per motivi territoriali. L’odore, per il quale è famosa, è difficilmente removibile e può provocare una cecità temporanea. È un animale territoriale, prevalentemente notturno, schivo e solitario; è per lo più silenzioso anche se può emettere brevi guaiti e squittii. Se minacciate, le puzzole possono diventare piuttosto aggressive e mordere con violenza. Non vanno in letargo e trascorrono i mesi invernali prevalentemente cercando cibo. La specie è diffusa in tutta Europa fino alla Finlandia e alla Svezia meridionali; in Italia è diffusa ovunque. Può adattarsi ad ogni tipo di ambiente, ma generalmente predilige un clima temperato e terreni umidi e boscosi vicini a fonti d’acqua o anche pianure erbose fino a 1800 m di altitudine. Le puzzole spesso creano nidi o si rifugiano nelle tane di altri animali, nei tronchi cavi, in burroni boschivi e rocciosi, nei vecchi muri o sotto cataste di legname. Adatta la propria alimentazione all’ambiente in cui vive ma generalmente, in quanto carnivora, si ciba di micromammiferi, anfibi, rettili, pesci, ratti e uccelli. Dopo aver rintracciato la preda attraverso il suo potente olfatto, la azzanna al collo sigillando le mascelle in una presa resistentissima, che la rende capace di cacciare anche animali di taglia più grande, come i conigli. In caso di cibo scarso, ad esempio d’inverno, si nutre di invertebrati e frutti.
Curiosità: le puzzole lasciano lungo i sentieri percorsi, come tracce per gli altri esemplari non solo l’odore, ma anche le proprie feci facendo attenzione a depositarle in luoghi strategici.

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