Serotino comune
Il Serotino comune è un pipistrello di grossa taglia, di colore marrone scuro sul dorso, mentre l'addome è di colore giallo-bruno; il pelo è lungo e morbido. Il muso, le orecchie ed il patagio sono di colore marrone-nero. Questa specie, originariamente forestale, si è bene adattata alle profonde modificazioni antropiche: utilizza infatti gli agro-ecosistemi con boschetti e siepi, parchi e giardini ed aree urbane; predilige le zone aperte di pianura e collina, pur arrivando ad oltre 1.500 metri di altitudine. In estate si rifugia singolarmente o in gruppi di 10-20 individui negli edifici, sotto le travi dei tetti, nelle fessure dei muri, più raramente nelle cavità degli alberi, nelle bat boxes e nella parte più meridionale dell'areale anche nelle grotte. Durante questo periodo le femmine si riuniscono in dormitori di 10-50 individui, eccezionalmente in gruppi più grandi, fino a 400 individui, mentre i maschi tendono a vivere solitariamente. Lascia i dormitori dopo il tramonto (per questo “serotino”) per alimentarsi in un raggio di circa un chilometro dal rifugio; è capace di volo librato, grazie al quale cattura animali su muri, rocce e fogliame. Si ciba di vari tipi di invertebrati, in prevalenza Lepidotteri e Coleotteri. In inverno entra in ibernazione da ottobre ad aprile in gruppi fino di 2-4 individui in ambienti sotterranei come grotte, gallerie, miniere e cantine. E' diffuso in Europa centrale e meridionale, nell’Africa nord occidentale e nell’Asia centrale; in Italia è segnalato in tutte le regioni. Nonostante sia specie antropofila, la si rileva sul territorio con bassa densità e si conosce un numero limitato di colonie riproduttive. Si sospetta che il disturbo e l'alterazione dei siti di riproduzione e i fenomeni di intensificazione agricola con diffusione di biocidi e perdita di eterogeneità strutturale delle aree di foraggiamento ne abbiano causato un declino che si avvicina al 30% negli ultimi 30 anni. L’alterazione dell’habitat ed il disturbo nei rifugi possono rappresentare una minaccia per la specie. Il nome vespertino deriva dal latino vespertinus, derivato di vesper sera, per l'abitudine dei pipistrelli di comparire la sera.