I tubi in vetro con otturatore appartengono alla collezione di strumenti realizzata dal macchinista della scuola Gaetano Coletti alla fine del diciannovesimo secolo. Gli apparecchi sono rispettivamente costituiti da due tubi di vetro, di cui uno ricurvo, fermati entrambi su un bicchiere da una ghiera di metallo. Nel primo caso c’è un otturatore che si sostiene inizialmente con un filo. Immergendo il tutto in acqua e abbandonando il filo, si nota che l’otturatore rimane attaccato contro il tubo di vetro, sopportando dal basso verso l’alto una pressione maggiore del suo peso. Se si versa dentro al tubo dell’acqua, l’otturatore sostiene il peso del liquido finché il livello di acqua nel tubo non coincide con quello esterno: ciò dimostra che la pressione dal basso all’alto che si esercita sul disco è uguale al peso di una colonna d’acqua, avente per base la sezione interna del tubo e per altezza la distanza verticale del disco dalla superficie superiore del liquido nel quale pesca il tubo. Questo principio inoltre vale in ogni direzione, ecco perché anche nel secondo caso, utilizzando il tubo ricurvo, si può attestare lo stesso fenomeno.