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Cranio esploso

Questo particolare reperto è chiamato "cranio esploso" o "cranio disarticolato" proprio perché le ossa del cranio sono state separate e montate su rami di ottone movibili. Per realizzare questo strumento, si puliva il cranio, eventualmente si sgrassava e sbiancava, successivamente veniva fatto bollire e macerare finché le suture non erano abbastanza deboli da permettere la disarticolazione delle ossa. Dopodiché, queste venivano attaccate alle aste di ottone da rivetti e il gruppo era montato su aste indipendenti regolabili e modulari in ottone che consentivano alla mascella di avanzare. I modelli più precisi erano in genere composti da 22 ossa movibili. Questo strumento fu inventato da Edmé François Chauvot de Beauchêne, per poter studiare al meglio le componenti del cranio umano. Egli infatti fu un medico e anatomista alla corte di Luigi XVI e di Luigi XVIII e condusse studi pionieristici sull' "isteria" e sulla psiche umana, proprio avvalendosi di questo prezioso strumento. Per la fama del suo inventore, ci si riferisce oggi al cranio esploso anche come "cranio di Beauchêne". L’esemplare del museo, un vero teschio umano, è stato creato da Émile Deyrolle e donato dai suoi figli. Oggi non è più possibile possedere un vero teschio umano, se non con particolari permessi, e quindi vengono preferite per gli studi di anatomia riproduzioni in plastica.

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