Fontana di Erone
Questo strumento è costituito da due globi in vetro mantenuti da colonnine in ottone: su quella superiore è montata una coppa, a cui è collegato un tubo che attraversa il globo superiore e pesca in quello inferiore. Un secondo tubo mette in comunicazione i due globi, mentre un tubo più corto pesca nel globo superiore e termina con un ugello al centro della coppa. Per il funzionamento dell’apparecchio è necessario riempire di acqua il globo superiore. La fontana viene poi innescata versando nella coppa dell’acqua. Questa fluisce nel globo inferiore e ne scaccia l’aria, che così viene convogliata e compressa nel globo superiore. Di conseguenza, l’acqua in esso contenuta viene spinta dalla pressione dell’aria e, risalendo nel tubo più corto, zampilla dall’ugello ricadendo nella coppa.
Approfondimento
Tale fontana è stata progettata da Erone di Alessandria, essa veniva utilizzata per scopi ludici nell’antichità variando il suo aspetto fino ad assumere una connotazione puramente didattica a partire dal XVIII secolo così come ora appare.
Erone di Alessandria è considerato uno dei maggiori matematici dell’antichità. Ben poco si conosce della sua vita: si riesce ad approssimare il secolo in cui visse grazie ad un’ eclissi lunare da lui descritta avvenuta il 13 marzo del 62 a.C.
I riconoscimenti da attribuirgli sono svariati: è tra i massimi esponenti della “geometria pratica”, ossia la ricerca di aree e volumi con calcoli numerici e metodi approssimativi, ma sicuramente è ricordato per alcuni suoi scritti tra cui i Mechanica, manuale in tre libri destinato agli architetti e agli ingegneri che contiene strumenti per sollevare oggetti pesanti ma anche gli Пνευματικά, in cui vengono descritte macchine funzionanti grazie a getti di pressione che avvengono per mezzo di aria, acqua o vapore.
A quest’opera appartiene la descrizione della fontana omonima.
Gli studi condotti dallo studioso alessandrino gli valsero il titolo di “ὁ μηχανικός”, ossia “l’ingegnere”.
Curiosità Lo strumento faceva parte della collezione del Gabinetto di Fisica di Casa reale Borbone