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Gabbia di Faraday

La gabbia è formata da una rete fitta metallica cilindrica che termina con una calotta sferica. Se si avvicina alla gabbia un conduttore carico, le foglioline di un elettroscopio all'interno della gabbia non deviano minimamente dalla posizione iniziale, confermando che la gabbia metallica scherma completamente l’elettroscopio dall'influenza delle cariche esterne e quindi le cariche elettrostatiche si dispongono sulla superficie esterna di un conduttore.

 

Approfondimento

Il fisico e chimico Michael Faraday nacque in Inghilterra nel 1791 da una famiglia di umili origini. Michael Faraday iniziò a lavorare a 13 anni come fattorino nella bottega di un libraio. A quattordici anni divenne apprendista rilegatore presso la stessa libreria locale e durante i suoi sette anni di apprendistato, lesse molti libri, incluso The Improvement of the Mind di Isaac Watts, di cui applicò entusiasticamente i principi e i suggerimenti. Sviluppò un interesse per le scienze e specificamente nell'elettricità. In particolare, fu ispirato dal libro Conversations in Chemistry di Jane Marcet.[2]
Da autodidatta studiò chimica fino a quando, grazie ad eventi fortuiti, dal 1810 poté iniziare a frequentare lezioni regolari, negategli fino ad allora per il suo stato sociale, alla Royal Institution.
dal 1812 fu assistente di Humpry Davy alla Royal Institution. Dopo essersi dedicato alla chimica, dal 1830 compì numerosi studi sul fenomeno dell’elettrolisi, sulla liquefazione dei gas, sull’elettricità e sul magnetismo. Con il metodo sperimentale, dimostrò le leggi che portano il suo nome relative ai fenomeni elettrolitici e scoprì il fenomeno dell'induzione elettromagnetica.

 

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