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Giuseppe Mercalli (Milano 1850- Napoli 1914 )

Notizie biografiche

Sacerdote nonché insigne figura di docente e di studioso. Egli iniziò la sua carriera di docente nel 1874 ed insegnò in Istituti dell’Italia settentrionale. Nel 1888 fu trasferito al Liceo di Reggio Calabria, da cui potette studiare i vulcani siciliani, e nel 1892 a Napoli, dove insegnò nel Regio Liceo “Vittorio Emanuele II” fino al 1911, anno in cui fu nominato Direttore del Reale Osservatorio Meteorologico e Vesuviano. Egli fu anche libero docente di mineralogia e geologia all'Università di Catania e di vulcanologia all'Università di Napoli.

Allievo di Antonio Stoppani, anch’egli geologo di fama, Mercalli può considerarsi un precursore degli studi di macrosismologia e sismologia storica, diede un notevole contributo all’ analisi e all’approfondimento delle cause e degli effetti dei terremoti, rielaborò e perfezionò una “scala” di misurazione della loro intensità suddivisa in 12 gradi, adottata ufficialmente nel 1900. Fu tra i primi, inoltre, a proporre la pianificazione del territorio relativamente al rischio sismico e geologico.

Grandissimo fu il suo contributo alla vulcanologia: osservò e analizzò l’attività dei vulcani italiani con particolare riguardo al Vesuvio, del cui stato teneva “ nota quasi giornaliera”. I prodotti delle eruzioni costituiscono la gran parte della collezione presente nel Museo. Allo studio e all’attività bibliografica univa un instancabile lavoro “di campagna” , arricchendo con i campioni raccolti le collezioni dell’ Istituto. 

Si recava al Vesuvio salendo a piedi da Portici……passava la notte su una panca della funicolare o sulle arene del Gran Cono e se ne tornava a casa ….recandosi a spalla un vecchio sacco di cuoio con le preziose spoglie rapite al vulcano, delle quali arricchì non pochi istituti scientifici e specialmente il Liceo Emanuele II di Napoli e il Museo Civico di Milano

(Malladra,1927).

Morì nell’ incendio della sua casa, da cui poteva osservare il Vesuvio.

Nella galleria fotografica ci sono immagini di una gita al Vesuvio e una alla Solfatara, entrambe del 1895, con gli allievi del Liceo. L'ultima immagine è tratta dalla Domenica del Corriere del  Marzo-Aprile 1914, perchè la rilevanza della notizia della sua morte fu di portata nazionale.

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