Cercopiteco
I Cercopitechi sono una tribù di scimmie della famiglia Cercopithecidae, appartenenti alla classe dei mammalia. È presente un moderato dimorfismo sessuale, con i maschi più grandi delle femmine. I cercopitechi fanno parte del parvordine delle scimmie Catarrine, o scimmie del Vecchio mondo, caratterizzate da setto nasale stretto e narici rivolte verso il basso, coda non prensile, e trentadue denti, con due premolari per ciascuna semiarcata dentaria. I cercopitechi sono scimmie di piccole dimensioni e presentano coda lunga a differenza delle altre scimmie Catarrine (gibboni, orangutàn e scimmie antropomorfe) con coda corta o prive di coda. Hanno la testa rotonda, le mani sono corte e sottili, provviste di un lungo pollice; gli arti posteriori sono lunghi. Sono carattterizzati da dimorfismo sessuale, il maschio è più grande della femmina. La lunghezza del corpo può variare da 32 a 70 cm. Tutte le specie sono endemiche dell'Africa subsahariana; per lo più vivono nelle foreste, ma vi sono specie adattate alla savana. Sono abilissimi arrampicatori e saltatori, ma scendono anche al suolo. L'attività è diurna. Sono scimmie vivaci e socievoli. Vivono in gruppi costituiti in genere da 10 a 30 individui, ma che a volte possono raggiungere i 200 animali. Difendono attivamente il territorio emettendo varie grida per evitare gli sconfinamenti di altri gruppi; è stata osservata nei maschi la produzione di differenti schemi di richiami di allarme in risposta a diversi segnali di disturbo, prodotti, per esempio, da leopardi o aquile. La dieta consiste soprattutto di frutta, ma include semi, altri vegetali, uova, insetti e piccoli vertebrati. Alcune specie vivono in prossimità di corsi d'acqua ed hanno adattato la loro dieta a tale ambiente; si spingono in acqua fino a bagnarsi completamente per ricercare granchi e molluschi. L'aspettativa di vita in natura è intorno ai 20 anni. La massima longevità osservata in cattività è stata di 33 anni.
Curiosità:
Il cercopiteco è una specie facilmente addomesticabile e questa caratteristica, unita alle sue dimensioni modeste, ne fa una vittima molto gradita ai bracconieri, che li rivendono illegalmente soprattutto in Europa, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie.