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Sonometro di Savart

Il sonometro di Savart è composto da due parti: un diapason, strumento capace di emettere una precisa nota se sollecitato, e un tubo in ottone posto di fianco. Quando si fa vibrare il diapason a seconda che si avvicini o si allontani il tubo, si potrà ascoltare il suono dell’apparecchio, mentre aumenta o diminuisce di intensità; ciò è dovuto al fenomeno della risonanza. In condizioni di massimo rinforzo la lunghezza del risuonatore è ¼ della lunghezza d’onda del diapason, e perciò si può risalire alla frequenza della vibrazione.
 

Approfondimento
Lo strumento deve il nome al suo inventore: Felix Savart un fisico e medico francese vissuto tra la fine del XVIII secolo e durante la prima metà del XIX secolo. Savart fu uno studioso eclettico: tradusse il trattato “De Medica” del filosofo Celso e alcuni dei suoi studi si trovano raccolti negli “Annales de physique et de chimie” (Annali di fisica e di chimica); tuttavia il suo contributo più grande fu nell’ambito dell’acustica e dell’elettromagnetismo. A lui si deve l’invenzione del sonometro. Studiò dapprima le proprietà vibranti delle corde dei violini, tanto da entrare in contatto con vari liutai tra cui Jean-Baptiste Vuillaume e l’italiano Stradivari, e successivamente applicò gli studi fatti allo strumento musicale per il perfezionamento del suo sonometro.

 

Curiosità

Lo strumento porta l’iscrizione «Laterzo, 870 vibrazioni semplici a 20°C» che corrisponde a 435 Hz, mentre oggi il Laterzo, detto corista, è fissato a 440 Hz.

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