Specchi Parabolici
Lo strumento è formato da due specchi sferici concavi in ottone nichelato dal diametro di circa 50 cm. Essi sono sorretti da due basi di legno di noce su un treppiede metallico, che ne permettono l'allineamento lungo un asse che passa per il centro delle sfere a cui le due superfici appartengono. L’apparecchio veniva utilizzato per verificare le leggi della riflessione delle onde termiche, luminose od acustiche. Nel fuoco del primo specchio si poneva una sorgente termica, come dei carboni accesi o una candela, mentre nel fuoco del secondo veniva posto un corpo infiammabile o un termometro differenziale.
Nel primo caso si notava l'accensione del corpo infiammabile, nel secondo invece, un notevole aumento della temperatura in corrispondenza del fuoco del secondo specchio.
Approfondimento
La leggenda vuole che nel 216 a.C. morì Gerone, il tiranno di Siracusa. La città si alleò con i Cartaginesi e, per tanto, venne assediata dall'esercito romano comandato dal console Claudio Marcello.
Scegliendo questo tipo di alleanza Siracusa prendeva una posizione all'interno della seconda guerra punica. I suoi concittadini chiesero ad Archimede di aiutarli in guerra, così egli utilizzò gli specchi parabolici per bruciare le navi romane e salvare la città .