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Spettroscopio di Kirchhoff-Bunsen

Lo spettroscopio di Kirchhoff-Bunsen è uno strumento utilizzato per effettuare la misura della lunghezza d’onda di una radiazione luminosa. È costituito da un collimatore (o collettore), un cannocchiale, un proiettore (portascala) ed un prisma ottico che funge da dispersore. Tutto lo strumento poggia su di una piattaforma circolare sorretta da una colonnina che termina con tre piedi di metallo. Il collimatore è un tubo che deve essere posto di fronte alla sorgente luminosa da esaminare. Questo termina con una fenditura di ampiezza regolabile (con una vite) e posta nel piano focale di una lente convergente che rende paralleli i raggi provenienti dalla sorgente i quali vengono inviati al prisma ottico verso cui è rivolta la seconda estremità del collimatore. Il prisma ottico di vetro è posto al centro della piattaforma circolare, la cui rotazione è regolabile, ed è coperto da un cilindro in metallo nero. Esso devia i raggi provenienti dal collimatore (e dal proiettore) verso il cannocchiale che ha un oculare regolabile (con una manopola) per ottenere immagini nitide. Questo, opportunamente accomodato, consente di osservare le righe dello spettro della radiazione luminosa in esame. Lo strumento è inoltre dotato di un proiettore, al cui interno, come nel collimatore, è posta una lente convergente nel cui fuoco si trova un vetrino con incisa una scala graduata, tarata in modo che ad ogni tacca corrisponda una riga monocromatica dello spettro. Questo proiettore, o appunto portascala, deve essere posto in prossimità di una forte sorgente luminosa per poter così proiettare l’immagine della scala graduata nel cannocchiale, attraverso il prisma ottico, nella stessa direzione in cui vengono proiettati i raggi della sorgente luminosa posta di fronte al collimatore.

Approfondimento

Kirchhoff e Bunsen, entrambi chimici tedeschi operanti ad Heidelberg, vengono considerati gli inventori della spettroscopia. Nel 1859 pubblicarono sul "Poggendorf Annalen" due memorie sull'analisi chimica basata sull'osservazione degli spettri. Con il loro contributo innovativo si apre un nuovo capitolo della chimica analitica. Lo spettroscopio da loro costruito ha una grande importanza nella storia della fisica e della chimica, non solo per la sua potenza di indagine nella scoperta o nella determinazione degli elementi, ma anche perché ha permesso di mostrare che gli stessi elementi sono presenti nel sole e nelle stelle lontane.

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