Spinterometro di Righi
L'Apparato di Augusto Righi è uno spinterometro. Esso è costituito da una base di legno sulla quale alloggiano quattro colonnine in ottone nichelato terminanti con dei cilindretti in bachelite al fine di realizzare un ottimo isolamento; ognuna delle colonnine è provvista di un foro attraverso cui scorre un’asticella di metallo che termina da un lato con una sferetta metallica del diametro di 2cm, dall'altro con un manicotto isolante in bachelite. Le due sfere centrali hanno il diametro di 5cm e sono parzialmente contenute in un cilindro di bachelite con tappo che può essere riempito con olio di vasellina. La distanza tra le sfere può essere regolata. Quando alle due colonnine periferiche viene applicata un’alta tensione, scoccano tre scintille: una, centrale, tra le due sferette immerse nell’olio di vaselina, e la seconda e la terza, lateralmente, tra ciascuna delle coppie di sferette laterali. La scarica centrale, producendosi in un liquido isolante, l'olio di vaselina che ha una costante dielettrica maggiore di quella dell’aria, è di altissima frequenza e quindi di piccolissima lunghezza d’onda. Le due scariche laterali non sono oscillatorie, ma servono soltanto ad assicurare una differenza di potenziale costante per la scarica centrale.
Approfondimento
Diplomatosi in ingegneria civile nel 1872 a Bologna, succedette a Pacinotti come insegnante di fisica presso l'Istituto Tecnico di Bologna, dove insegnò dal 1873 al 1880. Dal 1880 al 1885 insegnò all'università di Palermo. Nel 1885 si trasferì all'Università di Padova e infine nel 1889 si trasferì all'Università di Bologna dove rimase fino alla morte. Nel 1893 iniziò il suo lavoro sperimentale più noto, ovvero lo studio delle proprietà elettromagnetiche. In questo periodo Guglielmo Marconi segue le sue lezioni, ottenendo anche il permesso di frequentare il laboratorio e la biblioteca. L'incontro risulterà fondamentale per la nascita delle telegrafia senza fili. Nell'ultima fase della sua carriera si dedicò allo studio delle radiazioni ionomagnetiche. Fu più volte candidato al premio Nobel. Gli è stato dedicato un asteroide, 16766 Righi. Nel 1905 gli venne assegnata la Medaglia Hughes dalla Royal Society per il suo contributo nel campo della fisica.