
Corallo rosso
Il corallo rosso è una specie endemica del Mar Mediterraneo ed è l'unica specie del genere Corallium a vivere nel nostro mare. Lo si trova in luoghi ombrosi e riparati, come grotte, strapiombi e fenditure di rocce, a profondità variabili da 20 a 200 metri; eccezionalmente è stato osservato in acque più superficiali, da circa 5 metri di profondità, ed è stato segnalato anche a profondità maggiori ai 200 m, fino a 800 m. E' sensibile alle variazioni di salinità, che deve essere compresa tra il 28% e il 40%, e al tasso di sedimenti in sospensione nell'acqua, che se troppo elevato ne compromette la sopravvivenza. Forma colonie ramificate, che possono superare i 20–30 cm di altezza, di colore generalmente rosso brillante, ma a volte rosa; raramente vengono osservate colonie di colore completamente bianco. I polipi sono bianchi e trasparenti, lunghi solo pochi millimetri, con otto tentacoli bordati di appendici pinnate, visibili quando questi sono estroflessi per la cattura del cibo. Lo scheletro calcareo, durissimo, è ricoperto da uno strato di tessuto molle chiamato cenosarco. Il corallo rosso è una specie dalla crescita molto lenta: le colonie, in un anno, crescono in media 3-4 cm in altezza e tra 0.25 e 0.66 mm in diametro; questo lo rende particolarmente vulnerabile all’azione di raccolta dell’uomo. Lo scheletro calcareo del corallo rosso è ricercato come materiale per la realizzazione di gioielli, monili e sculture artistiche. Il prelievo, un tempo operato con metodi distruttivi, ha determinato un forte declino della specie nei nostri mari, che negli ultimi 50 anni si è ridotta del 50%. Oggi in Italia si ha una pesca di tipo selettivo, effettuata in acqua da pescatori subacquei professionisti, che dovrebbe consentire, se svolta con criterio, la salvaguardia della specie; tuttavia è ancora diffuso il prelievo illegale. Un'ulteriore minaccia per la conservazione della specie è l'innalzamento delle temperature delle acque conseguente al riscaldamento globale; fenomeni di moria associati a torbidità di fondo oppure a fenomeni geotermici sono stati segnalati per il Golfo di Napoli. Tutt'oggi, nonostante siano state attuate politiche di protezione e gestione, la specie in molte aree continua ad essere fortemente minacciata ed è valutata come specie in pericolo dall'Unione mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN).
Curiosità: Si pensa che la parola corallo derivi dal greco koraillon, cioè “scheletro duro”, per altri invece sempre in greco kura-halos, cioè “forma umana” ed altri ancora, infine, fanno derivare il termine dall’ebraico goral, nome usato per le pietre utilizzate per gli oracoli in Palestina, Asia Minore e Mediterraneo, tra le quali ruolo preponderante era svolto appunto dai coralli.
le immagini degli animali nel loro habitat sono gentilmente concesse da BIOLOGIAMARINA.ORG, LE SPECIE DEL NOSTRO MARE www.biologiamarina.org