Velella Velella
La Velella velella, che apparentemente somiglia a una medusa, è in realtà una colonia polimorfica di idrozoi. La base della colonia è un disco cartilagineo rigido, con diametro di 2-7 cm, che galleggia, a mo’ di zattera, grazie alle camere d’aria che contiene; il disco è sormontato da una cresta triangolare anche essa cartilaginea. Questa vela rigida di colore trasparente, a causa della presenza di alcuni pigmenti carotenoidi (astaxantine) che fungono da fotoprotettori assume riflessi azzurri, verdi e blu. Essa cattura il vento e permette il movimento passivo della colonia. Dalla parte inferiore del disco, sempre sommersa, pendono più zoidi con diverse funzioni: al centro del disco vi è l’individuo principale, il gastrozoide, con funzione nutritiva, di forma tubulare e dotato di bocca; attorno ad esso pendono individui più piccoli, i gonozoidi, con funzione riproduttiva e alimentare; lungo i bordi della zattera, quelli che sembrano tentacoli sono individui specializzati nella cattura di prede, detti dattilozoidi. Essi attraverso cnidociti catturano i microrganismi planctonici, come copepodi, crostacei, uova e larve di pesci per poi portarli alla bocca del gastrozooide. I dattilozoidi contengono delle tossine, efficaci sulle prede ma innocue per gli esseri umani.
La colonia spesso ospita zooxantelle simbionti e sclerattinie: la simbiosi con questi microrganismi permette alla Velella di ricevere più materia organica, nutrimento e ossigeno mentre gli ospiti ne ricavano anidride carbonica e un ambiente protetto, oltre ad assorbire i rifiuti della colonia.
Il suo habitat è costituito da acque pulite, calde o temperate, e si può trovare presso le rive e sulla superficie dell'acqua, al massimo a 1-2 cm di profondità. È più probabile incontrarla in primavera e in autunno, durante la stagione riproduttiva in cui avvengono i "bloom", assembramenti di velelle che hanno l'aspetto di una macchia oleosa blu. Oggi i bloom sono diventati molto più frequenti probabilmente a causa del riscaldamento globale e della riduzione numerica delle tartarughe marine, maggiori predatori di Velella. Spesso le maree e i venti portano le velelle a spiaggiarsi a termine del loro ciclo vitale, dunque spesso è possibile osservarle presso le coste.
Le immagini degli animali nel loro habitat sono gentilmente concesse da IL GIORNALE DEI MARINAI, IL BLOG DEL MARE www.ilgiornaledelmarinaio.it