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scheletro di riccio
Il riccio è un mammifero della famiglia Erinaceidae. Il riccio presenta un cranio allungato e un piccolo cervello, la maggior parte del quale è addetto alla decodificazione dei segnali di natura olfattiva, rendendo l’olfatto il principale senso dell'animale. Anche il senso del tatto è ben sviluppato; meno importante per il riccio è la vista. Malgrado le piccole orecchie, i ricci sono in grado di udire frequenze comprese fra i 250 ed i 60.000 Hz, quindi ben dentro gli ultrasuoni: ciò aiuta l'animale nella ricerca del cibo. I ricci presentano forti ossa mascellari ed una chiostra dentaria di 36 denti. Il corpo è tozzo, così come le zampe, i piedi, invece, hanno forma allungata e presentano tutti 5 dita con unghie appuntite: le impronte lasciate dalle zampe posteriori sono assai diverse da quelle lasciate dalle zampe anteriori, al punto che possono essere scambiate dai neofiti per tracce di animali di specie differenti. La colonna vertebrale ha caratteristiche comuni a quasi tutti i mammiferi: la regione cervicale è composta da 7 vertebre; le vertebre toraciche sono articolate mediante processi spinosi alle coste che, insieme allo sterno, formano la gabbia toracica; il cinto pettorale, che fornisce l’attacco agli arti anteriori, è formato da scapole e clavicole; la regione lombare è dotata di vertebre con corti processi spinosi; le vertebre sacrali sono strutturate per permettere l’articolazione con l’osso iliaco del bacino; infine la colonna termina con le vertebre caudali che sostengono la corta coda, lunga circa 2,5 cm.
Scheletro di riccio
Il riccio è un mammifero della famiglia Erinaceidae. Il riccio presenta un cranio allungato e un piccolo cervello, la maggior parte del quale è addetto alla decodificazione dei segnali di natura olfattiva, rendendo l’olfatto il principale senso dell'animale. Anche il senso del tatto è ben sviluppato; meno importante per il riccio è la vista. Malgrado le piccole orecchie, i ricci sono in grado di udire frequenze comprese fra i 250 ed i 60.000 Hz, quindi ben dentro gli ultrasuoni: ciò aiuta l'animale nella ricerca del cibo. I ricci presentano forti ossa mascellari ed una chiostra dentaria di 36 denti. Il corpo è tozzo, così come le zampe, i piedi, invece, hanno forma allungata e presentano tutti 5 dita con unghie appuntite: le impronte lasciate dalle zampe posteriori sono assai diverse da quelle lasciate dalle zampe anteriori, al punto che possono essere scambiate dai neofiti per tracce di animali di specie differenti. La colonna vertebrale ha caratteristiche comuni a quasi tutti i mammiferi: la regione cervicale è composta da 7 vertebre; le vertebre toraciche sono articolate mediante processi spinosi alle coste che, insieme allo sterno, formano la gabbia toracica; il cinto pettorale, che fornisce l’attacco agli arti anteriori, è formato da scapole e clavicole; la regione lombare è dotata di vertebre con corti processi spinosi; le vertebre sacrali sono strutturate per permettere l’articolazione con l’osso iliaco del bacino; infine la colonna termina con le vertebre caudali che sostengono la corta coda, lunga circa 2,5 cm.
Scheletro di riccio
Il riccio è un mammifero della famiglia Erinaceidae. Il riccio presenta un cranio allungato e un piccolo cervello, la maggior parte del quale è addetto alla decodificazione dei segnali di natura olfattiva, rendendo l’olfatto il principale senso dell'animale. Anche il senso del tatto è ben sviluppato; meno importante per il riccio è la vista. Malgrado le piccole orecchie, i ricci sono in grado di udire frequenze comprese fra i 250 ed i 60.000 Hz, quindi ben dentro gli ultrasuoni: ciò aiuta l'animale nella ricerca del cibo. I ricci presentano forti ossa mascellari ed una chiostra dentaria di 36 denti. Il corpo è tozzo, così come le zampe, i piedi, invece, hanno forma allungata e presentano tutti 5 dita con unghie appuntite: le impronte lasciate dalle zampe posteriori sono assai diverse da quelle lasciate dalle zampe anteriori, al punto che possono essere scambiate dai neofiti per tracce di animali di specie differenti. La colonna vertebrale ha caratteristiche comuni a quasi tutti i mammiferi: la regione cervicale è composta da 7 vertebre; le vertebre toraciche sono articolate mediante processi spinosi alle coste che, insieme allo sterno, formano la gabbia toracica; il cinto pettorale, che fornisce l’attacco agli arti anteriori, è formato da scapole e clavicole; la regione lombare è dotata di vertebre con corti processi spinosi; le vertebre sacrali sono strutturate per permettere l’articolazione con l’osso iliaco del bacino; infine la colonna termina con le vertebre caudali che sostengono la corta coda, lunga circa 2,5 cm.
Cranio di scimpanzè
La parola scimpanzé deriva dall'espressione bantu «Tshiluba kivili-chimpenze», che significa «creatura simile all'uomo». Gli scimpanzé, così come il gibbone, il gorilla, l'orango, sono scimmie antropomorfe, cioè che per aspetto esteriore e struttura anatomica si avvicinano molto all’uomo: il loro patrimonio genetico, infatti, coincide per circa il 98,4% con quello dell'uomo.
Sono primati del sottordine dei catarrini, detti anche scimmie del vecchio mondo, caratterizzati dall'essere privi di coda, con faccia e dita prive di peli, arti anteriori assai più lunghi dei posteriori e denti canini ben sviluppati.
Gli scimpanzé sono alti tra gli 80 e i 130 cm e possono pesare tra i 45 e i 55 kg. Il loro corpo è ricoperto da una pelliccia marrone scuro/nero che lascia scoperti solamente il viso, le orecchie, i palmi delle mani e le piante dei piedi. Il loro cervello è relativamente grande, con una capacità media 400 cm3.
Il cranio degli scimpanzè, di forma ovoidale, è quello che più assomiglia a quello umano, pur variando sensibilmente con l'età: più simile a quello umano nei giovani, si allontana sempre più da esso con la maturità dell'animale. In particolare l'osso mascellare e quello mandibolare diventano più prominenti (prognatismo) e crescono fortemente anche in larghezza. La parte cerebrale non presenta creste ed è relativamente più grande rispetto a quella degli altri antropomorfi; la parte facciale è, invece, più piccola. Il contorno sopraorbitario è piuttosto spesso e forma un solo tratto orizzontale, dietro il quale vi è una fossa non molto marcata. Inoltre i nasali si appiattiscono a poco a poco, con l'età, in modo tale da rendere il profilo prevalentemente rettilineo.
I canini sono assai forti: farebbero quasi pensare ad animali carnivori, tuttavia essi sono utilizzati come strumenti di difesa.
Questi mammiferi si riuniscono in gruppi sociali composti da un numero variabile di individui, che possono essere pochi (anche soltanto 5) o numerosi (fino a 150 circa). Sono animali diurni in grado di camminare anche in posizione semieretta, tuttavia trascorrono la maggior parte del tempo sugli sugli alberi, dove si muovono alla ricerca di frutti e dove preparano il loro giaciglio per la notte, intrecciando e ripiegando le foglie tra le biforcazioni dei rami.
Scheletro di Cercopiteco
I Cercopitechi sono una tribù di scimmie della famiglia Cercopithecidae, appartenenti alla classe dei mammalia. È presente un moderato dimorfismo sessuale, con i maschi più grandi delle femmine. I cercopitechi fanno parte del parvordine delle scimmie Catarrine, o scimmie del Vecchio mondo, caratterizzate da setto nasale stretto e narici rivolte verso il basso, coda non prensile, e trentadue denti, con due premolari per ciascuna semiarcata dentaria. I cercopitechi sono scimmie di piccole dimensioni e presentano coda lunga a differenza delle altre scimmie Catarrine (gibboni, orangutàn e scimmie antropomorfe) con coda corta o prive di coda. Hanno la testa rotonda, le mani sono corte e sottili, provviste di un lungo pollice; gli arti posteriori sono lunghi. Sono carattterizzati da dimorfismo sessuale, il maschio è più grande della femmina. La lunghezza del corpo può variare da 32 a 70 cm. Tutte le specie sono endemiche dell'Africa subsahariana; per lo più vivono nelle foreste, ma vi sono specie adattate alla savana. Sono abilissimi arrampicatori e saltatori, ma scendono anche al suolo. L'attività è diurna. Sono scimmie vivaci e socievoli. Vivono in gruppi costituiti in genere da 10 a 30 individui, ma che a volte possono raggiungere i 200 animali. Difendono attivamente il territorio emettendo varie grida per evitare gli sconfinamenti di altri gruppi; è stata osservata nei maschi la produzione di differenti schemi di richiami di allarme in risposta a diversi segnali di disturbo, prodotti, per esempio, da leopardi o aquile. La dieta consiste soprattutto di frutta, ma include semi, altri vegetali, uova, insetti e piccoli vertebrati. Alcune specie vivono in prossimità di corsi d'acqua ed hanno adattato la loro dieta a tale ambiente; si spingono in acqua fino a bagnarsi completamente per ricercare granchi e molluschi. L'aspettativa di vita in natura è intorno ai 20 anni. La massima longevità osservata in cattività è stata di 33 anni.
Curiosità:
Il cercopiteco è una specie facilmente addomesticabile e questa caratteristica, unita alle sue dimensioni modeste, ne fa una vittima molto gradita ai bracconieri, che li rivendono illegalmente soprattutto in Europa, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie.
Cranio di Capriolo
Il capriolo è l'esemplare più piccolo appartenente alla famiglia dei Cervidi, è un mammifero molto presente in Europa e Asia. La sua conformazione fisica risulta slanciata con la groppa più alta del garrese, la testa corta e triangolare, occhi e orecchie grandi, la coda non molto visibile. Nel cranio si possono distinguere due parti: il cranio neurale che contiene l’encefalo ed i principali organi di senso, sul quale si sviluppano i palchi e il cranio viscerale che costituisce lo scheletro della faccia, la mandibola e la mascella, sulle quali si sviluppano i denti. Le appendici craniche dei Cervidi sono chiamate palchi. I palchi, presenti solo nei maschi, sono formati da tessuto osseo e vengono persi e rigenerati annualmente; queste caratteristiche li differenziano dalle appendici craniche dei Bovidi, dette corna, che sono formate da tessuto corneo e una volta danneggiate non si rigenerano. Il palco del capriolo adulto è costituito da 2 stanghe simmetriche, che sono la prosecuzione diretta degli steli, strutture ossee permanenti generatesi dall’osso frontale del cranio; ciascuna stanga è dotata generalmente di 3 cime o punte: oculare, rivolta in avanti, vertice, rivolta verso l’alto, e stocco, rivolta posteriormente. Talvolta ciascuna stanga può avere solo una o due punte; il numero di punte non è correlato con l’età dell’animale, quanto piuttosto con lo stato di salute e la forza del capriolo al momento della formazione del palco. Alla base delle stanghe, in diretto contatto con la pelle che ricopre la scatola cranica vi è un ingrossamento particolarmente frastagliato detto rosa dal quale si dipartono verso l’alto una serie di piccole scanalature che prendono il nome di solchi. La dentatura del capriolo adulto è costituita da 32 denti: 12 molari, 12 premolari, 6 incisivi e 2 canini simili agli incisivi; canini e incisivi sono presenti solo nelle mandibole. I denti del capriolo, come quelli di tutti i ruminanti, si consumano progressivamente durante il corso della vita evidenziando quindi un’usura maggiore col progredire dell’età che si manifesta con una modificazione sostanziale della struttura del dente: le cuspidi si consumano mettendo in evidenza strisce di dentina sempre più spesse ed il dente si appiattisce sempre di più.
Scheletro di uccello
Gli scheletri degli uccelli presentano caratteristiche che li rendono adatti al volo: essi sono estremamente leggeri ma contemporaneamente abbastanza forti da resistere a stress come quello del decollo, del volo e dell'atterraggio.
Uno degli adattamenti al volo è la fusione di alcune ossa, che sono invece separate nei mammiferi; per questo motivo, gli Uccelli hanno un numero minore di ossa rispetto a Rettili e Mammiferi. Gli uccelli presentano inoltre alcune ossa cave il cui numero e la cui disposizione nello scheletro varia a seconda della specie.
La struttura interna delle ossa presenta delle cavità delimitate da impalcature ossee dette trabecole; tali cavità sono spesso occupate da prolungamenti dei sacchi aerei: si tratta di ossa pneumatizzate, dunque piene d'aria e più leggere. Anche il cranio è estremamente leggero, pesa l'1% rispetto al peso totale del corpo, ed è un cranio cinetico, le cui componenti compiono movimenti indipendenti. Esso è costituito da cinque ossa principali: frontale (parte superiore della testa), parietale (parte inferiore della testa), premascellare e nasale (parte superiore del becco) e la mandibola (parte inferiore del becco). La colonna vertebrale è invece suddivisa in tre parti: cervicale, sinsacro, pigostilo. Le vertebre cervicali, in numero variabile tra 12 e 35, sono di più rispetto a quelle degli altri vertebrati: ciò consente loro di avere un collo lungo, mobile e flessibile, adatto alla ricognizione dall'alto. Il resto della colonna vertebrale ha scarse probabilitá di movimento: infatti la maggior parte delle vertebre toraciche si fonde per fornire supporto alle ali durante il volo; le ultime vertebre toraciche, le lombari e le prime caudali si fondono a formare il sinsacro, un pezzo unico e allungato su cui si articola la cintura posteriore; le ultime vertebre infine caudali sono fuse a formare il pigostilo, che costituisce il supporto della zona in cui si impiantano le penne timoniere. La gabbia toracica è composta dalla furcula e dal coracoide che, insieme alla scapola, formano il cinto pettorale, e dalle coste che si incontrano nello sterno. Quest’ultimo si presenta come una grossa struttura ossificata estesa dal torace alla regione addominale che protegge e sostiene gli organi interni e su cui si inseriscono gran parte dei muscoli pettorali importanti per il volo. Ad eccezione degli struzzi, che non sono in grado di volare, questo porta inferiormente una carena, zona supplementare che permette l'inserzione dei muscoli toracici. La struttura delle zampe riflette lo stile di vita delle diverse specie, ad esempio, le zampe degli uccelli che si posano sugli alberi sono più esili, con lunghi artigli per aggrapparsi ai rami; i trampolieri, come gli aironi e le beccacce di mare, hanno zampe molto lunghe per potersi muovere in acque profonde e dita allungate per poter affondare nel fango o nella sabbia; gli uccelli nuotatori come anatre, oche e cigni invece, hanno ampie dita palmate con cui possono spostarsi sull'acqua.