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scheletro serpente
L’apparato scheletrico dei serpenti è caratterizzato da un elevato numero di vertebre, dalle 100 alle 500 a seconda della specie, a cui sono attaccate il relativo paio di costole mobili, tranne per le vertebre a cui è attaccato il cranio; il numero elevato di vertebre e l’assenza dello sterno consentono una grande flessibilità nei movimenti e la caratteristica locomozione che avviene mediante ondulazioni del corpo in senso orizzontale.
Il cranio, privo di fosse temporali, presenta diverse ossa, una ventina, che compongono la scatola cranica e le mandibole. I rami della mandibola inferiore non sono saldati anteriormente, ma sono uniti da un legamento elastico, in modo che possono allontanarsi tra loro aumentando l’ampiezza dell’apertura della bocca; ciò consente ai serpenti di ingerire intere prede di dimensioni relativamente grandi.
I denti, oltre che dal mascellare, possono essere portati da altre ossa (premascellare, palatino, pterigoideo, mandibola) e il loro numero è variabile. Vi è una certa variabilità nella struttura dei denti, caratteristica delle diverse specie. Essi possono essere pieni, dunque senza alcuna scanalatura, come nei serpenti privi di ghiandole velenifere, quali i boa e i pitoni; possono essere scanalati e orientati all’indietro in modo che le tossine siano canalizzate sulla punta del dente, come nei Colubridi; infine possono essere tubolari, dunque cavi all’interno, portati da un osso mascellare fortemente modificato; quest’ultima è la dentatura più specializzata ed è caratteristica del Viperidi.
scheletro uccello
Gli scheletri degli uccelli presentano caratteristiche che li rendono adatti al volo: essi sono estremamente leggeri ma contemporaneamente abbastanza forti da resistere a stress come quello del decollo, del volo e dell'atterraggio.
Uno degli adattamenti al volo è la fusione di alcune ossa, che sono invece separate nei mammiferi; per questo motivo, gli Uccelli hanno un numero minore di ossa rispetto a Rettili e Mammiferi. Gli uccelli presentano inoltre alcune ossa cave il cui numero e la cui disposizione nello scheletro varia a seconda della specie.
La struttura interna delle ossa presenta delle cavità delimitate da impalcature ossee dette trabecole; tali cavità sono spesso occupate da prolungamenti dei sacchi aerei: si tratta di ossa pneumatizzate, dunque piene d'aria e più leggere. Anche il cranio è estremamente leggero, pesa l'1% rispetto al peso totale del corpo, ed è un cranio cinetico, le cui componenti compiono movimenti indipendenti. Esso è costituito da cinque ossa principali: frontale (parte superiore della testa), parietale (parte inferiore della testa), premascellare e nasale (parte superiore del becco) e la mandibola (parte inferiore del becco). La colonna vertebrale è invece suddivisa in tre parti: cervicale, sinsacro, pigostilo. Le vertebre cervicali, in numero variabile tra 12 e 35, sono di più rispetto a quelle degli altri vertebrati: ciò consente loro di avere un collo lungo, mobile e flessibile, adatto alla ricognizione dall'alto. Il resto della colonna vertebrale ha scarse probabilitá di movimento: infatti la maggior parte delle vertebre toraciche si fonde per fornire supporto alle ali durante il volo; le ultime vertebre toraciche, le lombari e le prime caudali si fondono a formare il sinsacro, un pezzo unico e allungato su cui si articola la cintura posteriore; le ultime vertebre infine caudali sono fuse a formare il pigostilo, che costituisce il supporto della zona in cui si impiantano le penne timoniere. La gabbia toracica è composta dalla furcula e dal coracoide che, insieme alla scapola, formano il cinto pettorale, e dalle coste che si incontrano nello sterno. Quest’ultimo si presenta come una grossa struttura ossificata estesa dal torace alla regione addominale che protegge e sostiene gli organi interni e su cui si inseriscono gran parte dei muscoli pettorali importanti per il volo. Ad eccezione degli struzzi, che non sono in grado di volare, questo porta inferiormente una carena, zona supplementare che permette l'inserzione dei muscoli toracici. La struttura delle zampe riflette lo stile di vita delle diverse specie, ad esempio, le zampe degli uccelli che si posano sugli alberi sono più esili, con lunghi artigli per aggrapparsi ai rami; i trampolieri, come gli aironi e le beccacce di mare, hanno zampe molto lunghe per potersi muovere in acque profonde e dita allungate per poter affondare nel fango o nella sabbia; gli uccelli nuotatori come anatre, oche e cigni invece, hanno ampie dita palmate con cui possono spostarsi sull'acqua.
Testuggine greca
La Testuggine Greca è un rettile della famiglia delle Testudini, facilmente confondibile con l'assai simile Testudo hermanni.
È riconoscibile per la presenza di tubercoli cornei ai lati delle cosce, generalmente assenti nelle altre Testudo.
All'apice della coda essa è priva dell'astuccio corneo che caratterizza la Testudo hermanni mentre esso è presente solo in qualche raro esemplare,.
Altro elemento che la differenzia è un unico scuto sopracaudale, anche se sono documentati numerosi esemplari con la scaglia bipartita.
Tra le varie sottospecie si riscontra un'ampia gamma di variazione delle dimensioni e della livrea del carapace, queste rendono spesso difficile un'identificazione certa della sottospecie.
Nella Testudo graeca ibera, la sottospecie più diffusa in Italia, le dimensioni medie degli adulti sono di circa 25 cm nelle femmine e di 16 cm nei maschi. In Europa orientale sono stati osservati esemplari di 35 cm di lunghezza.
Curiosità
deve il nome all’elaborato disegno presente sul carapace (che forma una sorta di greca) e non alla Grecia, dove peraltro è sconosciuta.
Cercopiteco
I Cercopitechi sono una tribù di scimmie della famiglia Cercopithecidae, appartenenti alla classe dei mammalia. È presente un moderato dimorfismo sessuale, con i maschi più grandi delle femmine. I cercopitechi fanno parte del parvordine delle scimmie Catarrine, o scimmie del Vecchio mondo, caratterizzate da setto nasale stretto e narici rivolte verso il basso, coda non prensile, e trentadue denti, con due premolari per ciascuna semiarcata dentaria. I cercopitechi sono scimmie di piccole dimensioni e presentano coda lunga a differenza delle altre scimmie Catarrine (gibboni, orangutàn e scimmie antropomorfe) con coda corta o prive di coda. Hanno la testa rotonda, le mani sono corte e sottili, provviste di un lungo pollice; gli arti posteriori sono lunghi. Sono carattterizzati da dimorfismo sessuale, il maschio è più grande della femmina. La lunghezza del corpo può variare da 32 a 70 cm. Tutte le specie sono endemiche dell'Africa subsahariana; per lo più vivono nelle foreste, ma vi sono specie adattate alla savana. Sono abilissimi arrampicatori e saltatori, ma scendono anche al suolo. L'attività è diurna. Sono scimmie vivaci e socievoli. Vivono in gruppi costituiti in genere da 10 a 30 individui, ma che a volte possono raggiungere i 200 animali. Difendono attivamente il territorio emettendo varie grida per evitare gli sconfinamenti di altri gruppi; è stata osservata nei maschi la produzione di differenti schemi di richiami di allarme in risposta a diversi segnali di disturbo, prodotti, per esempio, da leopardi o aquile. La dieta consiste soprattutto di frutta, ma include semi, altri vegetali, uova, insetti e piccoli vertebrati. Alcune specie vivono in prossimità di corsi d'acqua ed hanno adattato la loro dieta a tale ambiente; si spingono in acqua fino a bagnarsi completamente per ricercare granchi e molluschi. L'aspettativa di vita in natura è intorno ai 20 anni. La massima longevità osservata in cattività è stata di 33 anni.
Curiosità:
Il cercopiteco è una specie facilmente addomesticabile e questa caratteristica, unita alle sue dimensioni modeste, ne fa una vittima molto gradita ai bracconieri, che li rivendono illegalmente soprattutto in Europa, mettendo a rischio la sopravvivenza della specie.
Pesce San Pietro
il pesce San Pietro è un pesce d'acqua salata appartenente alla famiglia degli Zeidi.
Il corpo dell’animale è ellissoidale, alto e molto schiacciato sui lati. La bocca è grande e si può protrarre in avanti come un tubo.
Gli occhi sono abbastanza grandi.
La testa è dotata di numerose spine ed asperità.
La pinna dorsale presenta 9-10 spine allungate e filiformi molto sviluppate, mentre la parte molle della pinna è posizionata simmetricamente alla pinna anale. Le pettorali sono di medie dimensioni, le ventrali piuttosto lunghe. La pinna caudale è ampia ed ha margine leggermente arrotondato, trasparente con raggi bianchi. Lungo l'inserzione delle pinne dorsale ed anale sono presenti piccole piastre ossee che portano spine. Sul margine ventrale è inoltre presente una carena di scaglie appuntite.
La livrea ha un colore di fondo biancastro, grigiastro o giallastro screziato di beige e di bruno. Il ventre è bianco e al centro del corpo presenta un grosso ocello rotondeggiante nero, bordato di chiaro. I raggi dorsali sono bianchi e bruni, le pinne ventrali grigio-brune. Le altre pinne sono trasparenti. Le dimensioni massime si attestano sui 90 cm di lunghezza per 8 kg di peso. Sulla livrea vi sono delle macchie che sono della grandezza e della forma di un'impronta di pollice, la leggenda vuole che siano state lasciate dalla mano di San Pietro che, come sappiamo, prima di seguire Gesù aveva nome Simone e faceva il pescatore.