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Calcite
La calcite è un minerale appartenente alla classe dei carbonati e ha un sistema cristallino trigonale. Normalmente è reperibile come cristalli romboedrici, ovvero spato d'Islanda, scalenoedrici, ovvero a dente di cane o prismatici, ovvero a testa di chiodo. Si presenta anche in masse microcristalline compatte nei calcari, saccaroidi nei Marmi, fibrose negli alabastri, e concrezionari nelle stalattiti e stalagmiti. Può essere da incolore a Bianca, Rosea, verde o gialla. H a durezza del terzo grado della scala di Mohs, è poco densa ed ha sfaldatura facile e perfetta secondo le facce del romboedro. E’ solubile in acido cloridrico diluito a freddo con vivace effervescenza; inoltre non fonde ma si dissocia ad alta temperatura. È un tipico minerale delle rocce sedimentarie chimiche ed organiche come le stalattiti, le stalagmiti, i travertini e i calcari organogeni. Costituisce il prodotto di alterazione di silicati molto calcici nei geodi dei basalti. Le calciti primarie di origine ignea sono rare e sono le carbonatiti, tuttavia sono certamente presenti nel magma perché le soluzioni tardive vulcaniche possono depositarla nei vacuoli delle Lave. Si trova anche in filoni idrotermali di bassa temperatura, associata a solfuri. Si trova in forma di grossi e limpidissimi cristalli romboedrici, provenienti dall’Islanda, da cui il nome spato d'Islanda, ma anche dalla Germania e dagli Stati Uniti. In Italia sono famosi i romboedri non perfettamente limpidi della provincia di Modena, della Sardegna, dei basalti della provincia di Vicenza e grandi e scaleno edile della Val di Fassa. Una varietà colorata di calcite microcristallina è l'onice del Messico e del Pakistan. Nelle Grotte Carsiche, inoltre, possono formarsi stupende cristallizzazioni, anche nella varietà alabastro. Le masse compatte hanno estese applicazioni soprattutto in edilizia (si trovano infatti cementi, calci, pietre da costruzione e pietre ornamentali) in metallurgia, nell'industria dei fertilizzanti ed in quella chimica.
Actinolite
L'actinolite è un minerale appartenente alla classe dei silicati. Presenta un sistema cristallino monoclìno; i cristalli prismatici possono essere infatti isolati, in aggregati raggianti o fibrosi oppure in masse microcristalline. A volte è presente la geminazione. Il colore varia da bianco a verde scuro, in relazione al contenuto in ferro. L'actinolite è dura e pesante, con sfaldatura perfetta secondo il prisma; può essere da trasparente a traslucida con lucentezza vitrea o serìcea. È inoltre solubile, seppur lentamente, in acido cloridrico. il minerale si forma in ambienti metamorfici, quali il lago Baikal in Austria, le caverne metamorfiche della Cina e quelle Italiane della Lombardia, Liguria e Basilicata. Il nome "actinolite" deriva dal greco aktis, raggio.
Salgemma
Il salgemma si presenta in cristalli, aggregati granulari o fibrosi, in croste e in stalattiti. Detto anche "sale di cava", "sale di miniera" o "sale di rocca", il salgemma viene utilizzato per la produzione del Cloruro di Sodio (NaCl), quello che comunemente chiamiamo sale.
Il salgemma è anche conosciuto come 'Halite', il diamante del sale, dal greco αλς = sale e λιθος = pietra.
Tipica fra tutte è la colorazione azzurra o violetta talora anche assai scura di alcuni esemplari. Questa colorazione è da attribuire a difetti del reticolo cristallino, probabilmente indotti dalla radioattività.
Estratto da giacimenti sotterranei, il salgemma è un minerale che si trova principalmente sotto forma di banchi estesi; questi banchi si trovano inclusi nelle rocce di tutte le età geologiche e il loro spessore può variare da poche decine di centimetri a svariate centinaia di metri. Spesso le rocce che lo racchiudono sono argillose e pertanto impermeabili all'acqua favorendo la conservazione del minerale, che verrebbe altrimenti diluito da acque sotterranee. Si trova in diverse zone dell’Europa e del Nord America in cui si presenta sotto forma delle cosiddette salt domes, cioè cupole saline, alcune volte larghe diversi chilometri. In Italia halite compatta associata con gesso si trova presso le Saline di Volterra e San Gimignano in Toscana e nella storica miniera di Lugro, in Calabria.
Bismuto
Il bismuto è un elemento nativo. Il suo sistema cristallino è trigonale.
Sono rari i cristalli riconoscibili e quasi sempre si presenta in masse lamellari, in aggregati arborescenti o reticolati, talvolta alterati con patine iridescenti. È di colore argenteo rosato. È tenero, molto pesante, perfettamente sfaldabile, non è malleabile, ma può essere tagliato con una lama; opaco con lucentezza metallica brillante. Fonde a bassissima temperatura (270°C), è facilmente solubile in acido nitrico con formazione di un precipitato bianco. E' fortemente diamagnetico. Il suo ambiente di cristallizzazione consiste In vene idrotermali, associato a minerali di nichel, cobalto, argento stagno e in filoni pegmatitici. Abbondante nei giacimenti della Bolivia, dell'Ontario, della Germania e della Norvegia, in Italia si ritrova in Sardegna e in Piemonte. Il nome viene dal greco psymidos o dal tedesco antico Wis Mat, argento bianco. si usa nell'industria farmaceutica e cosmetica.
Curiosità: È il più pesante dei cosiddetti "metalli pesanti" ed è l'unico tra essi a non essere tossico. È il metallo che possiede la resistività più elevata.
Mercurio
Il mercurio è un metallo appartenente alla classe degli elementi nativi, ha un sistema cristallino trigonale, si presenta in una colorazione bianca tendente all’argento.
Metallo tenerissimo, pesantissimo, con tipica lucentezza metallica. È un ottimo conduttore di calore e di elettricità. Raro, ma conosciuto certamente già dal 1500 a.C in Egitto.
L’ambiente di cristallizzazione ideale per il mercurio è un giacimento idrotermale a bassa temperatura.
È molto spesso associato al cinabro, da cui si estrae per riduzione, in natura si trova anche una lega con l’argento, chiamata amalgama.
I maggiori produttori mondiali di mercurio sono il Perù, la Cina, il Tagikistan, e la Spagna. In Italia ricordiamo la miniera toscana di Levignani, provincia di Lucca, ormai esaurita.
I nomi utilizzati anticamente per indicare il mercurio sono argento vivo e idrargirio, dal latino Hidrargirum che è, tra l’altro, il nome da cui derivano le lettere Hg il termine latino deriva a sua volta dal greco hidrárgiros, composto da "hydor" (acqua) e "árgyros" (argento). la denominazione di “argento vivo” deriva dalla caratteristica di aggregarsi, qualora dovesse versarsi, in microsfere che si muovono molto rapidamente se urtate.
Curiosità
Allo stato solido, il mercurio è duttile e tenero, ma essendo il suo punto di fusione a -38°C circa, a temperatura ambiente è l’unico metallo che si presenta liquido.
Grafite
La grafite è un metallo appartenente alla classe degli elementi nativi, ha un sistema cristallino esagonale e si presenta in una colorazione nera opaca.
Tenerissima, untuosa al tatto, molto leggera, perfettamente sfaldabile. Non fonde, è insolubile e dotata di ottima conducibilità elettrica. È dimorfa del diamante, che cristallizza nel sistema cubico, mentre la grafite presenta una struttura a strati di tomi di carbonio, fortemente legati tra loro a formare esagoni) il legame tra gli strati, viceversa, è molto debole e spiega la proprietà del minerale di scrivere.
L’ambiente di cristallizzazione ideale per la grafite è in rocce metamorfiche di alto grado come prodotto finale della carbonizzazione di sostanze organiche. In piccola quantità può essere associata a rocce magmatiche; può formarsi anche in alcune pegmatiti magmatiche e in giacimenti idrotermali.
Importanti giacimenti si trovano in Sri Lanka, Madagascar, Russia Corea, Messico, USA e Canada. In Italia è presente in Piemonte e in Calabria.
Il nome grafite deriva dal greco graphein, scrivere. Proprio per l’utilizzo come materiale per le mine, per la prima volta nel 1550.
Rame
Il rame è un elemento nativo e il suo sistema cristallino è cubico. Si presenta in ammassi compatti o in aggregamenti filamentosi. Rari sono i cristalli cubici, ottaedri o rombododecaedrici ben formati, a volte germinati. È rosso rame sulle superfici fresche, mentre sono più frequenti le lamine verdastre di malachite, a volte nerastre o iridescenti. Si presenta come tenero o poco duro, molto pesante, duttile e malleabile, privo di sfaldatura e con frattura scagliosa; è opaco con lucentezza metallica. È un ottimo conduttore del calore e dell’elettricità ed è solubile in acido nitrico. Fonde a 1082 °C. Si forma per processi chimici in condizioni riducenti, nella zona di ossidazione dei giacimenti a solfuri legati a rocce ultrabasiche. Si trova anche in cavità di basalti e di conglomerati, di sovente in masse cospicue. I più bei cristalli di rame nativo provengono dalla penisola di Keweenaw negli Stati Uniti. Altri giacimenti si trovano sempre negli Stati Uniti in Arizona, poi in Germania, in Svezia, Russia, Zambia e Cile. In Italia è stato trovato a Montecatini in Val di Cecina ed all’Impruneta, in Toscana. È stato utilizzato fin dall’età del bronzo, il suo nome deriva dal latino tardo aeramen, derivato della voce latina aes per l’appunto " rame, bronzo ". Il suo simbolo chimico è l'iniziale del nome latino Cuprum, perché proveniva dall'isola di Cipro.